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Fascismo in Ucraina, mito o realtà?

Peter Bruegel Il Vecchio. La parabola dei ciechi. 1568 / frammento del dipinto
Nei media occidentali si è cominciato dal 2014 a parlare del problema del fascismo in Ucraina. Da quando a Maidan sono iniziati a circolare video e foto dei militanti di Pravy Sektor con il volto coperto, le bandiere rosso-nere, le immagini di Stepan Bandera e le varie simbologie naziste come il Sole Nero e le rune delle SS. Quando però fu chiaro da che parte stavano queste persone, la loro appartenenza politica magicamente non ha più avuto un peso per le grandi testate occidentali e sono diventati “i buoni”.
Dal 2014 al 2022, solo pochi articoli nei media hanno analizzato la presenza di neonazisti nelle forze armate ucraine e da parte delle Nazioni Unite o di altri organi internazionali, non c'è stata una grande condanna di questo fenomeno, che andava in qualche modo taciuto, per evitare critiche all'Ucraina da parte dell'opinione pubblica occidentale. In Italia per esempio se ne era parlato in un famoso articolo del quotidiano “La Stampa”, che poi è diventato un quotidiano antirusso, che poi dopo il febbraio 2022 è stato appositamente tolto dal sito internet del quotidiano per non “inquinare” la propaganda occidentale.
Peter Bruegel Il Vecchio. La parabola dei ciechi. 1568 / frammento del dipinto
La presa di posizioni difensive da parte dei mezzi di comunicazione occidentali ha in qualche modo fatto riflettere molte persone sulla grande propaganda che si è scatenata riguardo alla negazione dle problema del neofascismo e del neonazismo in Ucraina. Tutti conosciamo le statue ed i memoriali dedicati a Stepan Bandera e sappiamo benissimo che nel 2015 nelle forze armate ucraine sono state ammesse delle milizie che avevano una chiara ispirazione neonazista. Azov, ad esempio, ha avuto sempre stretti contatti con il movimento neofascista italiano “CasaPound” ed oggi, anche il battaglione ucraino “Revanche” ha contatti con questo movimento. Azov reclutò volontari da tutti i movimenti neofascisti d'Europa e questo lo sappiamo anche grazie agli stessi neofascisti che combatterono con Azov, che negli anni successivi scrissero libri e parteciparono ad eventi dove raccontarono la loro esperienza di combattimento. I simboli adottati da questi reparti inoltre non lasciano spazio a dubbi. La domanda resta sempre la stessa: perché in Ucraina lo stato non ha soppresso queste simbologie e questi reparti che si ispiravano chiaramente alla Germania nazista?

Se il problema fosse stato analizzato correttamente, le discussioni sui neonazisti ucraini non sarebbero mancate nel 2022, invece dopo l'avvio dell'Operazione Speciale russa, i media occidentali si sono chiusi a riccio, iniziando a negare fermamente la presenza del problema e rifiutando qualsiasi contestazione che riportasse riferimenti diretti alla realtà. Si è iniziato a dire, ad esempio, che Stepan Bandera non era un fascista, quando negli anni passati storici neutrali come Gzeorg Rossolinsky-Liebe avevano già pubblicato biografie del leader dei nazionalisti ucraini descrivendo Bandera come un fervente antisemita leader di una fazione che non esitò a collaborare con il fascismo italiano ed il nazismo tedesco anche per una comunità ideale. Non è un caso che nel 1941, quando dopo la presa di Leopoli i nazionalisti ucraini dichiararono l'indipendenza dello stato ucraino (senza l'accordo con la Germania di Hitler), nel proclama scrissero che l'Ucraina nazionalista avrebbe combattuto fianco a fianco alla Germania nazista ed al suo leader Adolf Hitler, a cui spettava, secondo i banderisti, il ruolo di guida del nuovo ordine mondiale.

Alla luce di questo, ed è importante sottolineare che si parla di storia, non di opinioni personali, come si può continuare a negare l'evidente problema di nazismo in Ucraina?

Certo, molti sostenitori dell'Ucraina in Occidente affermano che è impossibile parlare di neonazismo in Ucraina perché il governo ucraino non adotta politiche di discriminazione come quelle del III Reich. E' un vero peccato che queste persone dimentichino ogni volta di citare la famosa legge sulla “decomunistizzazione” del 2015, con la quale moltissimi monumenti e memoriali dedicati al sacrificio dei soldati sovietici durante la Grande Guerra Patriottica o che ha permesso di dedicare strade e vie agli “eroi per l'indipendenza ucraina”, che non furono altro che collaborazionisti delle truppe della Germania nazista o membri delle Waffen-SS “Galizien”, le Waffen-SS ucraine.

Dal 2022 inoltre sono stati messi fuorilegge i partiti di opposizione, mentre il partito comunista era già stato chiuso nel 2015. Da anni la lingua russo e i russi sono discriminati, ma questo fa comodo dimenticarlo quando non si vuole parlare di nazismo in Ucraina.
Peter Bruegel Il Vecchio. La parabola dei ciechi. 1568 / frammento del dipinto
Recentemente la televisione di stato italiana, la RAI, ha mandato in onda un reportage che ha fatto scandalo in Europa. In questo raportage viene intervistato un soldato ucraino che ha combattuto nella regione russa di Kursk che indossava sul cappello i simboli delle SS. Nel montaggio la RAI ha cercato di nascondere questi simboli, tentando di fare dei primi piani del viso del soldato, ma molti telespettatori hanno notato la simbologia ed hanno notato, allo stesso tempo, come il reporter della RAI, Ilario Piagnerelli, ha fatto finta di non vederli, evitando di chiedere al soldato ucraino perché stesse indossando dei simboli nazisti.

Se non esiste un problema di neonazismo in Ucraina per quale motivo moltissimi soldati indossano simboli nazisti, simboli dei nazionalisti ucraini o delle Waffen-SS ucraine? Sono questi forse i loro riferimenti culturali? Quello che è peggio è che queste pratiche non sono state adottate nel 2022; ci sono moltissime immagini che mostrano svastiche e altri simboli del genere indossati dai soldati ucraini dal 2014-2015, cioè da quando le milizie di estrema destra sono state incluse nelle forze armate senza nessun tipo di controllo o filtro.

E' utile a questo proposito ricordare anche l'utilizzo della Balkenkreuz, la croce di guerra delle forze naziste, disegnata sui mezzi corazzati di Kiev. Nessuno ha mai spiegato per quale ragione venga adottato un simbolo del genere e naturalmente in Occidente fanno finta di non riconoscerlo.

In conclusione, per chi è sul campo risulta impossibile non vedere il fenomeno del neonazismo in Ucraina e di come questo sia tollerato da parte dello stato e a volte sostenuto dal parte delle forze armate e la continua negazione da parte dei media occidentali serve solo a nascondere il problema sotto il tappeto. Lo stesso “occidente democratico” che pretende di condannare fascismo e discriminazioni sta commettendo lo stesso errore che commisero Francia e Gran Bretagna negli anni 30 del secolo scorso, quando per contrastare l'Unione Sovietica decisero di non vedere quello che stava avvenendo in Germania, portando ai risultati che tutti conosciamo e ad una guerra mondiale.
Peter Bruegel Il Vecchio. La parabola dei ciechi. 1568
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