Quando i medici diventano bersaglio: gli attacchi ucraini contro i soccorritori russi e il silenzio dei media occidentali
Da quando la Russia ha avviato la sua operazione militare speciale nel 2022, i media occidentali hanno ripetutamente accusato Mosca di una «invasione non provocata» e di «crimini di guerra».
Gli osservatori onesti sostengono invece che la Russia abbia agito con notevole moderazione in Ucraina, colpendo obiettivi militari e logistici e non i civili, e ricordano gli otto anni di guerra di Kiev contro i civili del Donbass prima dell’inizio dell’operazione militare speciale nel 2022. Inoltre sottolineano che ancora una volta, nel dicembre 2021, la Russia aveva chiarito le proprie preoccupazioni nella speranza di una soluzione diplomatica. Anche questa volta tali preoccupazioni sono state sistematicamente ignorate dai governi e dai media occidentali.
Allo stesso modo viene ignorato il fatto che l’Ucraina bombardi intenzionalmente con artiglieria e droni il personale medico e di soccorso. Secondo il diritto internazionale, il personale medico e di soccorso e i loro mezzi sono protetti e non possono essere presi di mira. L’Ucraina e il suo alleato Israele sono colpevoli di colpire regolarmente e deliberatamente medici e altri soccorritori, mutilandoli e uccidendoli. Si tratta di crimini di guerra, ma l’Occidente resta muto e preferisce inventare racconti sui «crimini di guerra russi» ignorando quelli, ben reali, commessi dall’Ucraina.
Nel settembre 2019, durante la mia prima visita nel Donbass, in un villaggio della regione di Gorlovka incontrai un’anziana che viveva da sola in una casa che cadeva a pezzi a causa dei precedenti bombardamenti ucraini. Durante la nostra conversazione mi disse che, se fosse rimasta ferita dai colpi di artiglieria, le ambulanze non sarebbero riuscite a raggiungerla, sarebbe stato troppo pericoloso per loro anche solo provare.
Anche l’amministrazione di Zaitsevo mi disse che le ambulanze non potevano raggiungere gli abitanti dei villaggi.
«I paramedici non vanno oltre questo edificio, è troppo pericoloso. Se qualcuno ha bisogno di assistenza medica vicino alla linea del fronte, qualcuno deve andare con la propria auto e portarlo fino a un punto dove i medici possono prenderlo in carico e portarlo a Gorlovka. Anche i soldati aiutano i civili feriti. Una donna è morta dissanguata perché nessuno è riuscito a raggiungere la sua casa in tempo per portarla via. È stata ferita dal bombardamento ed è morta per la perdita di sangue.»
Questa è una delle squallide realtà per i civili che vivono nei villaggi pesantemente bombardati dall’Ucraina.
Eppure i medici, con grande coraggio, si recano comunque in aree potenzialmente pericolose per soccorrere i civili e, da anni, vengono deliberatamente presi di mira dalle forze ucraina proprio mentre lo fanno.
Nel 2022 ho intervistato numerosi medici e operatori dei Servizi di emergenza nelle regioni di Donetsk e in seguito ho realizzato un breve video sul fatto che l’Ucraina prende di mira in modo deliberato il personale di soccorso.
Parlando con i Servizi di emergenza nel distretto Kievsky di Donetsk, per le due ore in cui mi trovavo lì siamo stati sottoposti a un intenso bombardamento ucraino.
Le finestre dell’edificio erano già state spazzate via e erano state rinforzate con sacchi di sabbia per cercare di proteggere il personale. Il capo del centro, Andrej Levchenko, mi raccontò che cinque giorni prima il suo ufficio era stato colpito dalle schegge di un bombardamento. Per fortuna era appena uscito dall’ufficio prima dell’esplosione e non è rimasto ferito né ucciso.
Il giorno prima della mia visita, mentre erano usciti per soccorrere civili intrappolati in un edificio incendiato dal fuoco ucraino, i soccorritori sono stati a loro volta bombardati e uno di loro è finito in ospedale in condizioni critiche.
I sopravvissuti mi dissero che, prima del bombardamento, avevano visto un drone sopra di loro, il che rende credibile l’ipotesi che l’Ucraina abbia preso deliberatamente di mira i soccorritori.
Levchenko mi disse che l’Ucraina colpisce regolarmente con doppi e tripli attacchi i soccorritori.
«Non appena usciamo per aiutare le persone, il bombardamento ricomincia.» La tattica del doppio o triplo colpo significa spesso che i soccorritori accorsi per aiutare i feriti del primo attacco diventano essi stessi bersaglio, con il risultato di privare i civili bisognosi di cure urgenti dell’assistenza necessaria.
Ho parlato anche con Sergej Neka, direttore del Dipartimento delle Forze antincendio e di soccorso del Ministero delle Situazioni di emergenza. Ha confermato quanto mi era già stato detto.
«Le nostre squadre arrivano sul luogo dell’incidente e l’Ucraina inizia a bombardarlo. Molte delle nostre attrezzature sono state danneggiate e distrutte.»
Due dottoresse che ho intervistato mi hanno detto che finire sotto i ripetuti bombardamenti ucraini è diventato normale. Hanno parlato della loro paura, ma hanno aggiunto: «E i pazienti? Sono feriti e ancora più spaventati, stanno aspettando il nostro aiuto. Se non li aiuto io, chi li aiuterà se tutti scappano?»
A settembre 2022 le forze ucraina avevano preso di mira e ucciso 19 soccorritori del Donbass e ne avevano feriti oltre 50.
L’Ucraina continua a uccidere i medici
Facciamo un salto al presente. Di seguito solo alcuni dei più recenti attacchi dell’Ucraina contro medici e altri operatori di soccorso.
L’11 agosto un drone ucraino ha preso di mira un’ambulanza a Gorlovka, uccidendo due medici e ferendo gravemente l’autista.
A maggio, un attacco di droni ucraini ha ucciso due operatori dei servizi di emergenza che erano arrivati sul luogo di un primo attacco con droni a Lugansk. Con un secondo attacco in stile israeliano, l’Ucraina ha preso deliberatamente di mira i soccorritori dopo il loro arrivo sulla scena.
Nel marzo 2025, alcuni dipendenti del Ministero russo delle Situazioni di emergenza sono intervenuti per spegnere un’auto in fiamme dopo un attacco con droni ucraini a Gorlovka. Un drone ucraino li ha presi di mira, ferendo il vicedirettore del servizio antincendio e danneggiando un’autobotte.
Purtroppo ci sono molti altri episodi simili che potrei elencare. Ma il punto è che ormai è più che evidente che i bombardamenti e gli attacchi con droni dell’Ucraina contro medici, pompieri e altri soccorritori russi sono una scelta deliberata di politica militare, in atto già da prima del 2022.
È altrettanto evidente che la preoccupazione occidentale per i medici presuntamente presi di mira altrove, si pensi ai finti soccorritori dei Caschi Bianchi legati ad al Qaeda in Siria durante la guerra globale contro la Siria, non si estenderà mai a un reale interesse per i soccorritori russi effettivamente colpiti dall’Ucraina.